Salvatore Colajanni, classe 1963, inizia a studiare la chitarra alle scuole elementari, studiando l’impostazione classica.
Nel tempo, ha approfondito lo studio dello strumento in ambito rock-elettrico, grazie alle influenze musicali delle grandi band anni ’70 (Pink Floyd, Led Zeppelin, King Crimson...)
E come spesso accade quando si “cresce”, si sente la necessità di confrontarsi con il jazz, le sue complesse armonie e l’improvvisazione.
Piero Pollone, chitarrista jazz italiano, è il suo iniziatore.
Dal 1998 al 2001 frequenta il CPM di Milano per approfondire il proprio percorso musicale.
Un altro grande Maestro che ha incontrato “on the road” è Beppe Gambetta, chitarrista “flatpicker” che si divide tra gli States e Genova.
Da più di dieci anni insegna privatamente chitarra moderna.
Per l’attività live il progetto che porta avanti da anni è un tributo acustico alla musica dei Pink Floyd, progetto decisamente “anomalo” ma non per questo interessante e ricco di sfide.
Per quanto riguarda il canto, è completamente autodidatta anche se, a ben vedere, lo studio dell’uso della voce in ambito recitativo ha aiutato molto anche l’utilizzo della stessa nel canto.
Ha frequentato diversi laboratori teatrali e ha una certa esperienza come attore di teatro, pubblicità e televisione.
Da alcuni anni collabora con Mondadori come lettore durante la presentazione in circoli culturali o grandi librerie degli ultimi successi editoriali presenziati da scrittori famosi (Ken Follett, Dacia Maraini, Folco Quilici, Ottavio Cappellani).
E’ inoltre “Donatore di Voce” per un’associazione ONLUS realizzatrice di audiolibri per non vedenti.
Ana condivide con Lartedaparte una poesia, accompagnata da Salvatore Colajanni
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